“L’Energia creata dalle nostre azioni gira e gira per tanto tempo, e certe volte arriva anche in posti molto lontani, anche in un altro paese e perfino … in un altro tempo!”. Questo è uno degli “insegnamenti” che fanno da perno nelle favole scritte da Marina Iuele nel suo primo libro “21 piccole storie zen – liberamente tratte dalla tradizione giapponese”. Ho incontrato Marina il 18 maggio, nel salotto a cielo aperto di Moncalieri, la piazza Maggiore, ora piazza Vittorio Emanuele II, in una sera niente affatto primaverile battuta da un vento freddo e pungente. Nata a Moncalieri, fino all’inizio degli anni novanta ha vissuto nel centro storico per poi trasferirsi al confine con Nichelino. Insegnante nelle scuole elementari da oltre venti anni è sempre a stretto contatto con i bambini che segue anche nei laboratori di lingua straniera e di animazione teatrale, questa ultima sviluppata con una seria formazione nella fucina artistica di Teatranza, dove ha iniziato a occuparsi di scrittura teatrale e di regia, senza mai perdere la voglia di calcare le polverose tavole del palcoscenico. Alcuni anni fa ha scritto e messo in scena, con gli allievi di una quarta elementare della Carlo Casalegno di Torino, un testo di 70 minuti, per il Progetto Europeo Socrates, che narrava di una città attraversata da un fiume molto inquinato che grazie proprio ai suoi piccoli abitanti rinasce a nuova vita. Ancora con i suoi allievi ha allestito uno spettacolo di poesie sul Natale di autori vari da lei stessa raccordate, e con un suo gruppo per due anni ha vinto alcuni premi al Concorso nazionale per attori dedicato a Raffaella De Vita. Poi, grazie all’incontro con Eusebio Prabhat, editore di Collegno (Bambini nuovi per l’uomo del futuro edizioni) la grande avventura di un libro di fiabe. Mi dice Marina: “Noi siamo cresciuti con le favole scritte da illustri scrittori, belle storie di certo che però avevano una morale finale che spesso alimentava la dipendenza bambini/adulti facendo loro cercare le soluzioni all’esterno. I bambini di oggi sono molto diversi, sono molto “connessi” con la loro natura, il loro istinto, e hanno bisogno di insegnamenti piuttosto che di morali, così da poter avere una crescita verso l’autostima, riconoscendo le proprie pulsioni senza alcun giudizio o connotazione di negatività, accettandole, giacché tutto ciò che essi provano è “OK”, non provoca danni interiori foraggiando quel senso di colpa che ha accompagnato le nostre passate generazioni. Tutti coloro che hanno a che fare con i bambini, genitori insegnanti ed educatori, non dovrebbero sottovalutare una educazione, in senso formativo, volta all’essere piuttosto che al fare (apparire). I bambini sono in grado di conoscersi grazie ad adulti che hanno messo a frutto positivamente anche i loro errori. Così ho pensato che ci volevano racconti nuovi, favole nuove per questi nuovi bambini, che sono creature magiche, capaci di vedere cose che gli adulti non sanno più vedere, perché troppo immersi nel vortice della vita quotidiana. Mi sono tuffata a testa prima nella tradizione giapponese leggendo e rileggendo centinaia di storie zen, ricavando il materiale per riscriverle, esemplificandole, occidentalizzandole il più possibile in una ottica multirazziale, in questo coadiuvata da Josèe Lunetta, che ha disegnato la copertina, e da Michela Salotti, che ha prodotto le belle illustrazioni interne.”. Le chiedo cosa è per te zen? La sua risposta è sintetica: “Stare con quello che si è, quindi accettarsi, nessuna intenzione di promuovere filosofia o religione!”. Il vento picchia davvero gelido e Marina infreddolita, come me del resto, conclude: “L’Arte salverà il mondo. Abbiamo il potere di sviluppare la nostra capacità di vedere le cose andando in profondità nella nostra natura, così da superare la superficialità che per secoli ci ha consentito una visione univoca delle cose.”.
Presentato alla XXII Fiera Internazionale del Libro di Torino il 17 maggio, “21 piccole storie zen” sarà presto distribuito nelle librerie e vi consiglio di leggerlo e farlo leggere ai vostri figli.
Grazie Marina.
Fabrizio Scarpa – 20 maggio 2009
“il Mercoledì” – numero 20 anno XV