“Sono stanco di combattere, i nostri capi sono tutti caduti … È freddo e non abbiamo coperte. I bambini muoiono di freddo. Alcuni della mia gente sono fuggiti sulle montagne e sono senza coperte e senza cibo. Nessuno sa dove questi siano, forse stanno morendo di freddo … li troverò fra i morti. Ascoltatemi, capi! Sono stanco, il mio cuore è malato e triste. A cominciare da dove ora è il sole, io non voglio più combattere.”. Dopo aver pronunciato queste parole Tuono che rotola dalla montagna, più noto come Capo Giuseppe, si arrendeva nel 1877 alle truppe del governo degli Stati Uniti con quello che rimaneva della sua tribù dei Nasi Forati. L’accordo era che, in cambio della resa, i pellerossa sarebbero potuti tornare nell’Oregon, da dove erano partiti per la lunga marcia che li avrebbe dovuti portare nel Canada, ma così non fu e nel Montana Giuseppe e i suoi furono arrestati e esiliati in un’altra riserva. Questo fu solo uno dei tanti tradimenti operati dall’uomo bianco nei confronti dei nativi americani per privarli delle loro terre, ricche di oro e di petrolio, una delle tante ingiustizie perpetrate dopo l’arrivo dei primi pellegrini dall’Europa alla fine del XVII secolo e rimaste sempre impunite. Solo in questi giorni, sotto il governo di Obama, sarà parzialmente fatta giustizia nei confronti di un’altra tribù di “Nativi americani”, i Piedi Neri. Dopo centotrenta anni il Congresso degli Stati Uniti sta per approvare un provvedimento che prevede un risarcimento per l’illegale confisca di terreni avvenuta nel 1880, oltre 40 milioni di ettari, dove per secoli erano vissute le tribù della Grande Nazione. L’uomo bianco, “portatore” di civiltà e di democrazia, si è spesso distinto nei secoli in azioni di questo tipo. Con la scusa che erano dei selvaggi e che adoravano i loro dei, milioni di “nativi” sono stati massacrati e derubati, nel nord, nel centro e nel sud del continente americano. Questo risarcimento ai Piedi Neri è ben piccola cosa al confronto dei soprusi patiti dagli indigeni. Non saranno certo 3,4 miliardi di dollari a cancellare secoli di violenza ingiustificabile, ma se questo avverrà sarà almeno una piccola goccia di giustizia nell’oceano di ingiustizia solcato dall’uomo bianco nei confronti dei più deboli, indipendentemente dal colore della pelle. E la storia di oggi non pare essere cambiata!

Fabrizio Scarpa – 23 giugno 2010
“il Mercoledì” numero 25 anno XVI

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