Una giornata torrida, l’estate è iniziata e si fa sentire, senza pudore, con tanto sudore, in certe ore diventa difficile stare all’aperto, sotto un sole che non si risparmia e porta la temperatura a livelli equatoriali. Non è il caso di lamentarsi per questo, in fondo è la stagione giusta, fa caldo, molto caldo, e il pensiero inevitabilmente torna a quei giorni d’inverno quando la temperatura scese a -20° (a Carmagnola -25°, la città più fredda d’Italia!). Ci sono già tante cose per cui piangere e lamentarsi, non è il caso di starle a ricordare in una domenica che ha dato a (quasi) tutti gli italiani buoni motivi per gioire e per sentire forte l’orgoglio di essere “italiani”, grazie (guarda caso) ancora una volta a fatti sportivi. In una giornata così profondamente estiva, dopo una passeggiata, uno spuntino in qualche luogo ombreggiato, meglio tornare al fresco del salotto casalingo per assistere a un gran premio di formula uno. Le premesse non sono buone, anzi sono pessime, soprattutto per chi tifa per la Ferrari. A Valencia, in Spagna, lo spagnolo ferrarista Alonso parte dalla sesta fila e il buon Felipe Massa ancora più indietro. Eppure qualcosa succede, evidentemente il bolide rosso del cavallino rampante gode di una grande affidabilità, almeno nelle mani del pilota asturiano, che nelle prime sette gare è sempre andato a punti, vincendone pure una. Così, con quel pizzico di fortuna che non guasta, dopo una rimonta epica Fernando Alonso trionfa, profeta in patria, complice le uscite di scena per guasti o incidenti di rivali più accreditati, e dietro di lui, sul podio, ritrova due vecchie conoscenze, già campioni del mondo al volante di una rossa di Maranello, Kimi Raikkonen e Michael Schumacher. Che domenica “rossa”! La serata, sempre con temperatura a livelli di guardia, prevede il quarto di finale, ai Campionati Europei di Calcio, tra i leoni di Inghilterra e gli azzurri del bravo e simpatico, umanamente e sportivamente, Cesare Prandelli, il quale non sbaglia una mossa e mette in campo una squadra che surclassa nel gioco, e nelle occasioni da gol, i più quotati “figli di Albione”. Alla fine la lotteria dei tiri dal dischetto, dopo 120 minuti giocati senza risparmio, premia giustamente la nazionale italiana, che si dimostra maestra di calcio, proiettandola verso una semifinale, apparentemente proibitiva, contro la multietnica corazzata tedesca, dove non avendo nulla da perdere gli azzurri possono davvero fare qualcosa di clamoroso. Non se ne abbia il mio amato amico fraterno Anticosaggio se per me è stata una bella domenica rossa, una felice domenica azzurra, insomma una bollente domenica … italiana.
Che domenica … italiana
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