Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tirato fuori dal cilindro la nomina a senatore a vita del Professore bocconiano Mario Monti al quale ha poi affidato l’incarico, assai scottante, di formare un “governo tecnico”, che avrà un gran bel da fare per manovrare in modo da tirare fuori l’Italia dalle sabbie mobili di una crisi economica (e politica) tremenda. Il Professore si è messo subito al lavoro e in poche ore ha messo in campo la nuova squadra. A questo punto due considerazioni. La prima: se Mario Monti a quasi settanta anni ha deciso di accettare credo fermamente che lo abbia fatto con ponderazione e con la sana convinzione di riuscire a portare a termine la sua “missione impossibile”, altrimenti avrebbe potuto starsene tranquillamente in disparte, magari davanti al caminetto o a capo di un qualcosa di più tranquillo, da persona pacata e seria come è sempre stato. La seconda parte proprio dalla sua persona: ci voleva uno come lui, serio e pacato, dopo tutto il mefitico circo che ha fatto finta di governare per tanti, troppi anni. Chi bene comincia è già a metà dell’opera, dice un proverbio dei vecchi, e io credo che il Professore meriti ampiamente la fiducia del popolo italiano. Ma fondamentale è la fiducia di Camera e Senato e qui la faccenda si fa più complicata. Vero è che ha ottenuto numeri “bulgari” (come si definivano una volta le grandi maggioranze), ma altrettanto vero è che non sono mancate da subito dichiarazioni del tipo “staccheremo la spina quando lo dirò io”, o “nessuno tocchi questo, nessuno tocchi quello”. Parliamoci chiaro, siamo nel guano fino al collo e grandi sacrifici sono necessari, senza arrivare all’eccesso di “lacrime e sangue” ma c’è da rimboccarsi tutto il rimboccabile. Per questo vale la pena avere fiducia nel Professor Monti e nei suoi “ragazzi e ragazze”. Per chi avesse ancora qualche dubbio mi permetto di riportare alcune righe tratte da una rubrica che Michele Serra tiene giornalmente su la Repubblica: “Il grigio-banca del governo Monti sembra un antidoto alla pacchianeria sgargiante che ci ha sommersi, incanagliti, instupiditi per tanti di quegli anni che quando vediamo passare in televisione una faccia normale sbarriamo gli occhi per incredulità. Per ogni ministro nominato, fate così: cercate di ricordarvi chi era il suo predecessore. Vedrete che in nove casi su dieci il passo avanti è stato grandioso. A prescindere.”.
E ho detto tutto, buona fortuna Professore!

Fabrizio Scarpa – 23 novembre 2011
“il Mercoledì” numero 43 anno XVII

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