Credo che oramai tutti sappiano della mia simpatia verso i ricercatori, soprattutto verso quelli che si dedicano allo studio delle reazioni umane nei confronti di qualunque cosa, studi apparentemente frivoli e inutili che spesso invece rivelano risvolti assai interessanti. Questa volta non si va troppo lontano, basta superare le Alpi, verso nord, e ci si trova in Svizzera. Un “nutrito” gruppo di ricercatori dell’istituto di psicologia dell’Università di Basilea ha notato che ci si alimenta di meno se il cibo viene servito su un piatto rosso anziché blu o bianco, e che lo stesso accade per le bevande. In tutti e due i casi nessun effetto si è verificato nella valutazione di ciò che veniva somministrato. Da sempre gli svizzeri sono conosciuti per la loro precisione e anche in questo caso gli esperimenti del gruppo di ricerca sono stati particolarmente curati. A un congruo numero di volontari è stato prima servito da bere in bicchieri rossi o blu. Ebbene coloro che hanno bevuto nel bicchiere rosso hanno bevuto quasi la metà in meno di quanto hanno bevuto quelli con il bicchiere blu, indipendentemente dalla bevanda che veniva servita. In seguito lo stesso si è ripetuto con il cibo. Chi si è ritrovato il piatto rosso ha mangiato poco più della metà di chi aveva un piatto blu o bianco, senza nulla togliere alla qualità delle pietanze, comunque apprezzate. I nostri “amici” di oltralpe, ligi alla loro precisione, non hanno intenzione di sbilanciarsi troppo e hanno dichiarato di ritenere opportuni ulteriori e più approfonditi studi per capire se, utilizzando con attenzione i colori, sia possibile sviluppare una strategia che aiuti chi ha necessità di mangiare con più parsimonia. Certo sono tempi sempre più duri per il colore rosso, già praticamente messo al bando in politica, fino al rischio di estinzione, in quanto non considerato specie protetta. Il rosso ricorda le fiamme dell’inferno a differenza del bianco che caratterizza in genere il paradiso, non solo nella pubblicità di una nota marca (torinese) di caffè. E il rosso, comunemente usato per segnalare un divieto o un pericolo, potrebbe agire un po’ come segnale di stop all’eccessivo mangiare e bere. In attesa di novità e conferme dalla Svizzera mi sto attrezzando con piatti e bicchieri rossi, per provare eroicamente su di me la veridicità degli esperimenti svizzeri. Ovviamente potete fare come me, ma non perdiamoci di vista. Sconsigliato ai daltonici!
Fabrizio Scarpa – 1 febbraio 2012
“il Mercoledì” numero 4 anno XVIII