Incredibile ma vero! Gli americani una ne pensano e cento ne fanno. Sarà forse perché gli Americani, quelli veri, gli indiani pellerossa, non esistono praticamente più, o meglio sono ridotti a poche decine di migliaia, chiusi nei loro territori a fare collanine e articoli in pelle, dopo essere stati sterminati dai bianchi venuti dall’Europa a rubare loro terre e tesori? Di certo la mescolanza delle razze ha aguzzato molto l’ingegno, fuga dei cervelli a parte. Questa volta al centro della disputa vengono a trovarsi le due Cola famose in tutto il mondo, non solo apparentemente molto simili. Tutte e due devono la loro origine agli esperimenti, vagamente banali, di due farmacisti su dei beveroni dal supposto potere miracoloso piuttosto che su dei tonici digestivi dall’aspetto innocuo. La Coca-Cola deve i suoi natali a John Pemberton (Atlanta 1886), mentre la Pepsi ha il suo babbo naturale in Caleb Bradham (North Carolina 1898). Roba da sciamani, strane mescolanze di vino francese, caffeina, zucchero ed estratti provenienti dalle noci di cola e dalle foglie della pianta di coca, questi ultimi privati delle sostanze psicotrope (alcaloidi), anche se la ricetta rimane praticamente un segreto, custodito nei sicuri caveau di una banca. A parte la diatriba tra Coca e Pepsi, che continua oggi più che mai, secondo me la scura bevanda con le bollicine è una delle (non molte) cose positive che sono arrivate dagli Stati Uniti. Orbene, i due Cola, nemici giurati da sempre, hanno deciso di concerto di cambiare la ricetta del colorante che conferisce alle bevande il tipico color caramello, riducendo di molto in percentuale la possibilità che durante il processo lavorativo si formi una certa sostanza chimica, il 4-metilmidazolo. Infatti una legge da poco varata in California stabilisce che, superando un determinato livello di questa sostanza, deve essere apposta in etichetta una specifica avvertenza, relativa al fatto che ad altissime dosi potrebbe essere cancerogena. Importante è specificare cosa viene inteso dagli amici americani per “altissime dosi”. La Food and Drug Association, in attesa di più approfondite ricerche, ha fatto sapere che un consumatore dovrebbe bere più di mille lattine al giorno (circa 330 litri!!!) per raggiungere le dosi di sostanza a rischio per le quali, (sempre) nei nostri piccoli amici roditori, topi e cavie, è stata provata la possibilità di ammalarsi di cancro. Quindi amici miei consumate pure Coca o Pepsi, secondo il vostro personale gusto (o simpatia) ma … “con moderazione”, mi raccomando. Ovviamente buon “ruttino”!!!

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