In una piccola città del West, alla fine dell’ottocento, uno sceriffo si dimette dalla carica subito dopo il suo matrimonio, l’orologio a parete segna le 10 e 33, ma viene a sapere che un fuorilegge, che aveva arrestato qualche anno prima, è tornato in libertà e sta arrivando col treno di mezzogiorno, per vendicarsi. Anziché andarsene lo sceriffo riprende la sua stella e cerca inutilmente l’aiuto dei suoi concittadini. Deve cavarsela da solo e così fa pochi minuti dopo mezzogiorno, nella città deserta, perché tutti si sono vigliaccamente chiusi in casa. La giustizia trionfa e finalmente se ne può andare con la sua bella moglie, non prima di avere gettato la stella nella polvere senza degnare di uno sguardo chi lo aveva lasciato da solo. Un film del 1952, un capolavoro, non solo del genere western, premiato con quattro Oscar, diretto da Fred Zinneman, mirabilmente interpretato da Gary Cooper, affiancato dalla quasi esordiente Grace Kelly, poco più che ventenne, futura Principessa di Monaco, e con un giovane Lee Van Cleef nei panni di uno dei fuorilegge. Da alcuni particolari si riesce a stabilire il giorno in cui si svolgono i fatti, il 26 giugno 1898, mentre il tempo durante il quale si svolge l’azione coincide praticamente con la durata effettiva della pellicola, come viene sottolineato dalle inquadrature dedicate all’orologio. Mezzogiorno di fuoco (High noon) è un film che può piacere non solo agli amanti del genere western, per la tensione che il regista riesce a mantenere per tutto il tempo. Anche dopo sessanta anni grazie alle belle immagini in bianco e nero mantiene una freschezza assoluta e tutte le volte che lo si vede si scopre qualcosa che prima era sfuggito anche all’occhio più attento. “Non mi abbandonare mio tesoro, è il giorno del nostro matrimonio, aspetta, non so quale destino mi attenda, so solo che devo essere coraggioso e affrontare un uomo che mi odia, … non ho paura della morte, ma cosa farò se mi lasci? Non mi abbandonare mio tesoro … “, dice la canzone che fa parte della colonna sonora di Dimitri Tiomkin, che contribuisce a rendere ancora più piacevole la visione di un film che non ci si stanca mai di guardare. Uno che come me adora il genere western, con un film come questo, una buona birra fresca, due carezze al gatto, quale serata casalinga migliore si può inventare?

Fabrizio Scarpa – 24 luglio 2013 “il Mercoledì” numero 29 anno XIX

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