Ciao affezionato piccolo mondo di lettori di questo angolo, un caldo abbraccio a tutti e un sincero augurio di Buona Pasqua. Vi sarete ingozzati di colombe e di uova di cioccolata, per concludere in bellezza con la classica grigliata di Pasquetta. Comunque qualche bella mangiata quando ci vuole ci vuole, e oggi più che mai tutti rinunciamo a tante cose ma non a stare a tavola in buona compagnia. La pancia piena dà un tanticchio di serenità, almeno per qualche ora. Sono piccoli attimi di felicità che ci aiutano a tirare avanti, anche se a testa china, aspettando e soprattutto sperando che passi in fretta la buriana. A proposito di questi attimi mi rivolgo a quelli che come me sono visceralmente tifosi del Toro, una bella malattia dalla quale non abbiamo nessuna intenzione di guarire. Cari più o meno Vecchi Cuori Granata, quanti di noi avrebbero scommesso un euro che la nostra squadra del cuore si sarebbe trovata a qualche giornata dalla fine del campionato in una posizione non solo tranquilla ma addirittura quasi esaltante? Ne abbiamo parlato con il mio Amico Luca, con Giulio, con l’Anticosaggio, con il Direttore, ma anche con altri molto più giovani di noi, Niccolò, Andrea, Ettore, Giovanni, sono molti, tanti, anche se non hanno ricordi di trionfi, ad amare i colori granata. Chi è abituato a vincere sempre, bontà sua, non può capire cosa proviamo, non lo possono capire i nostri amati-odiati cugini rigadini. E noi non pretendiamo che lo capiscano. Comunque godiamoci questo momento, questi piccole particelle di piacere indefinibile. Grazie a Ciro Immobile, per il momento capocannoniere, senza rigori, anzi l’unico che ha tirato lo ha pure sbagliato, grazie ad Alessio Cerci, genio e sregolatezza, che ha trovato a Torino la sua consacrazione, ma anche chi ha saputo regolare il suo genio e incanalarlo positivamente. Ricordano i meravigliosi Gemelli del gol, Paolino Pulici e Ciccio Graziani, con un po’ di Claudio Sala, che ancora ci fanno sognare a occhi aperti e chiusi. Grazie anche al Presidente Cairo, sperando che tenga questi due ragazzi che in due fanno cinquanta anni e che possono dare tanta gioia a noi granata e alla nazionale. Grazie anche soprattutto al mister Ventura che innegabilmente sa tirare fuori il meglio da questa squadra di onesti lavoratori della pedata. Grazie anche se non gli perdonerò mai i suoi atteggiamenti nei confronti di Rolando Bianchi, che per il momento resta per me l’Ultimo Capitano. Per il momento ho detto tutto.
Fabrizio Scarpa – 23 aprile 2014 “il Mercoledì” n° 15 anno XX