Ettore Scarpa miglior attore non protagonista – L’attore moncalierese in evidenza alla rassegna di Casalborgone (28 agosto 4 settembre 2010)

Un uomo ritorna alla sua casa natale dopo dieci anni e trova un altro uomo che sta caricando degli scatoloni su un furgone. Alla domanda di cosa vi fosse all’interno degli scatoloni l’uomo del furgone risponde: “ … i tuoi giorni, i tuoi giorni perduti, quelli che non hai vissuto standotene lontano, ora sono scaduti e devono essere distrutti!”. Questa in sintesi è la storia raccontata dalla regista toscana (di Firenze) Cristina Ki Casini, che con il cortometraggio “Giorni” ha vinto l’ottava edizione del MONFILMFEST, svoltasi a Casalborgone dal 28 agosto al 4 settembre. “Sette giorni per un film”, organizzata da “Immagina” di Lenì, ha visto cinque registi, con i loro collaboratori, operatori, tecnici, attori, comparse, cimentarsi nelle riprese e nel montaggio di un’opera in digitale, dal progetto allo schermo. Una cittadina di duemila abitanti, sulle colline del Monferrato, coinvolta in una operazione quasi magica. I casalborgonesi hanno aperto le loro case per ospitare, nutrire, assistere i partecipanti alla contesa. Molti hanno fatto da comparse, qualcuno ha recitato in ruoli più o meno importanti, ma tutti hanno dato il loro contributo alla buona riuscita della manifestazione. Questi gli altri premi: al secondo posto “Spaghetti Blues” di Susanna Martini, che vive a Parigi, segnalata anche come migliore attrice protagonista; il consenso del pubblico che ha visto i film (tutti tra i 15 e i 20 minuti di durata) è andato a “Traiettorie invisibili”, degli svizzeri Luc Walpoth e Klaus Pas, anche grazie alla intensa interpretazione di Orso Maria Guerrini, noto ai più come testimonial di una ottima birra italiana, ma splendida voce, grande attore di teatro di cinema e, come si usa dire oggi, di fiction televisive, che ha accettato di mettersi in gioco, (parole sue) “partecipando a questa follia”, e che ha ricevuto una menzione speciale come migliore attore protagonista. Per lo stesso film come attrice non protagonista è stata menzionata Maria Paola Casorelli. Anche gli altri due corti in concorso hanno avuto una segnalazione: “Wake up” di Alessia Balducci (altra toscana, di Lucca), per la sicurezza compositiva delle inquadrature e per la gestione dei corpi degli attori, e “Bisogno d’amore” di Federica Sabatino (moncalierese) per il ritmo narrativo, con un giusto connubio di musica e immagine. Un premio importante, fuori concorso nella sezione “Vetrina per un film di fine estate”, è andato al regista serbo Acim Vasic con il film “8”, un messaggio duro ma anche ironico contro la guerra. In ultimo, ma non per questo meno importante, un riconoscimento speciale è andato all’attore moncalierese Ettore Scarpa, in particolare per l’interpretazione dell’Uomo con gli scatoloni nel film “Giorni”, per i tempi comici e la naturalezza interpretativa, ma anche per i cammei da lui sostenuti in altri tre dei film in concorso. Abbiamo incontrato Ettore per avere da lui una testimonianza diretta e qualche anticipazione sui suoi impegni a breve scadenza: “Una esperienza molto bella da un punto di vista umano, per quanto fatto dagli organizzatori del Festival, dalla amministrazione comunale e dai cittadini di Casalborgone, piccola ma “grande” città, che andrebbe presa ad esempio, ricordando che fu Torino a dare i natali al cinematografo. Una esperienza importante professionalmente, che mi ha dato la possibilità di, come si dice in francese, jouer au cinemà, un gioco serio dove prevale la libertà espressiva, ed è fondamentale il confronto con persone provenienti da percorsi professionali differenti. In Italia, rispetto all’estero, i cortometraggi non hanno un mercato, restano prodotti di nicchia. Un’idea potrebbe essere proiettare nelle sale un cortometraggio prima dei film in programmazione, e già sarebbe un passo avanti. In questo momento mi divido tra cinema e teatro: è appena terminato ed è in fase di montaggio e post-produzione il primo lungometraggio del moncalierese Maxì Dejoie, “La storia di Melissa”, dove io ho svolto il ruolo di direttore del casting. Il 14 novembre debutterò, alla Cavallerizza di Torino, in “Cotrone”, da “I Giganti della Montagna” di Luigi Pirandello, del regista spagnolo Marcel lì Antunes Roca, fondatore della Fura dels Baus, che lo produce in collaborazione con Mutamento Zona Castalia e Officine Sintetiche, inserito nella stagione del Teatro Stabile di Torino – Prospettiva 2010. Teatro e cinema, due modi differenti di “giocare”, il primo immediato ma a ogni replica diverso, l’altro che rimane fisso quando viene proiettato, dopo essere stato intensamente vissuto durante la lavorazione”.
Grazie Ettore e … (non si dice, un poco di scaramanzia non fa male).

g.n.c. – 8 settembre 2010
“il Mercoledì” numero 32 anno XVI

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